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Un incredibile viaggio alla scoperta di un luogo simbolo della seconda guerra mondiale. Un percorso che porta nella natura selvaggia del crinale appenninico regalando panorami mozzafiato e silenzi inimitabili.

Il sentiero parte dal Municipio di Casola Valsenio. In alternativa si può utilizzare come punto di partenza anche il grande parcheggio dell’ex campo sportivo Enea Nannini lungo la provinciale SP306 in direzione Palazzuolo Sul Senio distante poche centinaia di metri dal centro abitato.
Dal Municipio si prosegue lungo via Roma in direzione Palazzuolo sul Senio. dopo circa un chilometro si continua a fiancheggiare la provinciale SP306 lungo la pista ciclabile a sinistra. Giunti al parcheggio dell’ex campo sportivo Enea Nannini si torna a fiancheggiare la carreggiata superando il ponte del Cantone e imboccando la prima strada a sinistra (Via Cerro) che dopo un rettilineo in salita devia a destra ed inizia a salire rapidamente in direzione “Val di fusa”. Si prosegue in salita per circa un chilometro per poi abbandonare Via Cerro prendendo a destra e continuando a salire sulla strada sterrata che porta in località “Pediano”. Superato un piccolo Castagneto, dopo circa 200 metri si abbandona la sterrata imboccando a sinistra il sentiero che attraverso il bosco porta alla vetta del monte Alberino e all’affascinante “Croce di Luce”, una grande installazione in acciaio posata sulla cima nell’anno 2000 che grazie alla sua struttura prismatica riflette i raggi del sole rendendosi pienamente visibile al paese di Casola e proteggendo (a detta di molti) il paese da calamità e sciagure.
Da qui si prosegue lungo un ombrosa strada forestale che porta alle rive rocciose del Cerro, alternando tratti di sentiero a tratti di strada asfaltata. Giunti al pilastrino di Poggio Celletta si prosegue per poche decine di metri per poi abbandonare Via Cerro a destra imboccando una strada sterrata che poco dopo diviene sentiero battuto. E’ qui che inizia ufficialmente l’anello di Monte Cece; il sentiero attraversa il bosco per poi raggiungere il crinale che porterà alla vetta. Si prosegue lungo il crinale fino ad incrociare la vecchia strada che sale da Val di Fusa e che porta alle pendici di Monte Cece, dove un pannello in legno fornisce alcune informazioni storiche del luogo. Dalla bacheca si prosegue a sinistra e attraverso il sentiero in mezzo alla pineta si raggiunge la vetta del monte. Si prosegue in rapida discesa fino all’isolata casa dello “Spicco” e superato un ampio prato si ricomincia a salire per poi ricongiungersi con il sentiero di andata sul crinale. Da qui si continua a salire giungendo ad un punto panoramico di rara bellezza. Si scende poi fino al pilastrino di Poggio Celletta per poi ripercorrere a ritroso un tratto già percorso in andata. All’altezza del podere del “Cerro” si prosegue lungo l’omonima Via, raggiungendo la strada provinciale SP306 e ritornando in paese lungo la strada asfaltata.

Nel libro pubblicato nel 2004, in occasione del 60° anniversario dei combattimenti di Monte Battaglia e Monte Cece, il giornalista e scrittore casolano Beppe Sangiorgi così descrive ciò che accadde sul Monte Cece nell’ottobre del 1944, quando il fronte superò la Linea Gotica:

"...A Monte Cece, un'altura di 759 m. slm, sempre in Comune di Casola Valsenio, erroneamente indicato nelle mappe alleate come Monte Ceco, gli inglesi si trovano di fronte i granatieri della 715^ Divisione germanica contro i quali avevano già combattuto ad Anzio. Lo scontro è durissimo e si protrae per quasi due settimane in condizioni difficilissime a causa del fango, delle piogge prolungate e di un traffico confuso di uomini e mezzi alle spalle della prima linea. In queste condizioni, il 3 e 4 ottobre, sotto una pioggia battente e dopo un pesante bombardamento di artiglieria, i fucilieri inglesi della III Brigata di fanteria sferrano, ma inutilmente, il primo attacco contro i tedeschi attestati sul monte. Il secondo tentativo viene condotto il 5, 6 e 8 ottobre con forze fresche del Duke of Wellington's Regiment che avanzano faticosamente ad ondate, facendosi largo con bombe a mano e assalti corpo a corpo, fino a disperdere il nemico e a conquistare la vetta, subendo però ingenti perdite, compreso il comandante dei Duke's, il tenente colonnello Shield. Ma la battaglia di Monte Cece non è ancora finita perché i tedeschi si attestano sul crinale poco più in basso. Da dove vengono definitivamente cacciati il 16 ottobre con un ultimo terrificante attacco che porta a oltre 700 i morti, dispersi e feriti solo di parte britannica nel settore di Monte Cece".

 

TEMPO DI PERCORRENZA 5h 30'
ALTIMETRIA


 

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